in

L’alimentazione nell’anziano: invecchiare con gusto

anziano

Il concetto di base nella cura dell’alimentazione nell’anziano non insiste tanto sull’apporto calorico generale ma si incentra pienamente sull’implementazione di un regime alimentare equilibrato e completo nei principali nutrienti.

Advertising

Nella dieta dell’anziano la composizione dei nutrienti non è diversa da quella per il giovane: il 15% delle calorie totali assunte nell’arco della giornata dev’essere apportato dalle proteine, il 25% dai frassi e il 60% dai carboidrati.

Il calo del metabolismo di base (circa l’8% dopo i 60 anni) e la ridotta attività fisica, comportano una riduzione indicativa del dispendio di energia. Il fabbisogno calorico giornaliero nell’anziano (maschio o femmina) è in media di 700 kilocalorie inferiore rispetto a quello del giovane.

Spesso gli anziani vanno incontro ad una mal nutrizione da micro nutrienti

Le vitamine svolgono una funzione regolatrice su moltissimi processi biologici e una loro carenza prolungata nel tempo può dare luogo a vere e proprie malattie. Il fabbisogno vitaminico è variabile, ma una dieta variegata, che comprenda alimenti freschi e poco manipolati ne garantiscono il corretto apporto. Anche sali minerali, come le vitamine, svolgono una funzione regolatrice sulle funzioni biologiche cellulari; sono introdotti con gli alimenti e una loro carenza può determinare malattie. Possiamo ritrovare i sali minerali nel latte, nella frutta secca, nei legumi, nelle carni e nelle verdure.

L’acqua è l’unica bevanda realmente indispensabileE’ importante che esista un equilibrio tra l’acqua eliminata (attraverso reni, intestino, sudorazione) e quella ingerita. L’acqua è introdotta sia con le bevande sia con gli alimenti e il suo fabbisogno è di circa 1,5 – 2 litri il giorno. Gli anziani in genere tendono a bere poco perché, con l’età diminuisce il senso della sete e, pertanto, devono essere spronati a un maggior consumo di liquidi.

Inoltre per aiutarli a mantenere una corretta alimentazione i consigli sono:

  • Variare spesso la scelta degli alimenti
  • Frazionare l’alimentazione in 3 – 5 pasti al giorno
  • Rispettare gli orari dei pasti e più attenzione alle porzioni
  • Evitare di distendersi subito dopo i pasti principali
  • Consumare almeno una volta il giorno un pasto caldo e cibi cotti
  • “Ginnastica dolce” (es. camminare) e più in generale condurre una vita meno sedentaria
  •  Apparecchiare la tavola in maniera gradevole, mangiare seduti e senza fretta, masticando bene i cibi (se possibile, mangiare in compagnia).

Dott.ssa Laura Paone

Advertising
Advertising

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caricando...

0
Advertising

Alimentazione: ai bimbi la verdura piace croccante

Autismo: con lo studio dei primi vagiti si diagnostica il disturbo in anticipo