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La pericolosità della dieta Lemme

In questi ultimi giorni si è sentito tanto parlare della “dieta del dottor Lemme”.

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Il dottor Lemme è un farmacista, pertanto non abilitato a prescrivere diete o piani alimentari, che dir si voglia, e infatti lui sostiene di non prescrivere diete ma di elargire consigli.

Cerchiamo di analizzare la faccenda un po’ più da vicino.

La “filosofia alimentare”(così la definisce lui stesso) sulla quale si basa la sua dieta, ha concetti tutt’altro che innovativi. Lui parla di tenere sotto controllo l’indice glicemico, di non legarsi tanto al calcolo delle calorie ma piuttosto di preoccuparsi della composizione chimica degli alimenti e di escludere sale e zuccheri.

Valutando i punti cardine di questa dieta non ci sono errori teorici, il problema è l’estremizzazione dei concetti. Sostenere di far guarire dal cancro con questo trattamento mi sembra davvero troppo.

La dieta del dottor Lemme prevede due fasi ben distinte, la prima è caratterizzata da un menù stabilito dal dottore ogni due giorni, successivamente c’è la fase del mantenimento in cui è previsto il reinserimento degli alimenti vietati nella prima fase.

La prima fase è caratterizzata da una dieta prevalentemente iperproteica, con carne e pesce a volontà e colazioni non convenzionali in cui, delle volte, è prevista anche la pasta. In questa prima fase sono vietati anche dei tipi di frutta e verdura in quanto, sostiene il dottor Lemme, caratterizzate da un indice glicemico troppo alto. La seconda fase prevede il reinserimento di alcuni degli alimenti vietati, fermo restando l’esclusione totale di sale e zucchero.

Analizzando il piano alimentare risulta evidente un eccessivo carico di proteine, il che è molto rischioso per la salute in quanto le proteine sono le uniche macromolecole che, quando vengono digerite, producono ammoniaca, composto tossico, che per essere eliminato necessita di entrare in complesse catene biochimiche per produrre urea. L’ammoniaca solo dopo essere stata convertita in urea può essere eliminata dal nostro organismo con le urine. Tutti questi meccanismi complessi sono garantiti da organi come il fegato e i reni, dunque un eccesso di proteine corrisponde inevitabilmente ad un affaticamento di questi organi. A tutto questo c’è da aggiungere che il dottor Lemme elargisce questi consigli senza una precedente valutazione dello stato nutrizionale e fisiologico, ed eventualmente patologico, del possibile paziente.

Dunque perché questa dieta fa perdere peso? Perché la perdita di peso non è mai diretta conseguenza di perdita di grasso. Perdere grasso è tanto difficile così come è difficile metterne. È chiaro a tutti che non si ingrassa dall’oggi al domani ma, piuttosto, l’errore costante, delle volte anche involontario, è quello che ci fa trovare, dopo qualche anno, con quei kili di troppo che ci danno tanto fastidio.

Quindi, le diete miracolose, sono sempre da prendere con le pinze, ma soprattutto vanno seguite con la supervisione di un professionista.

Dott.ssa Laura Paone

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Redazione

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