Uno sport che spesso resta nell’ombra fino a quando telecamere e occhi sono puntati sulle nazionali di nuoto di ben 200 paesi del mondo che, negli ultimi campionati Mondiali di Roma, hanno visto protagonisti 2500 atleti, 1500 tecnici e giornalisti, e oltre 400 mila spettatori al Village del Foro Italico.
Da Micheal Phelps ad Alain Bernard, passando per i nostri campioni azzurri, in molti si sono lasciati inebriare dall’odore di cloro delle piscine, che traspira anche dalla pelle di chi è abituato a nuotare, bracciata dopo bracciata, con il cronometro nel respiro.
4 stili diversi (stile libero, rana, farfalla/delfino, dorso) che fanno bruciare grassi e calorie, rafforzano l’apparato cardio-respiratorio, e tonificano armonicamente la muscolatura di cosce, glutei, addominali, spalle e braccia. Un’attività fisica completa, spesso consigliata anche in tenera età proprio per i grandi benefici sul nostro organismo.
Che sia in vasca corta (25 metri) o lunga (50 metri), la coordinazione e la respirazione sono fondamentali per scivolare nell’acqua, con movimenti fluidi e ondulatori.
Per gli appassionati amatoriali, o i futuri tali, è bene ricordare che il nuoto è fatica, sacrificio, resistenza e concentrazione, almeno per mantenere un buon ritmo di allenamento.
Anche perché, più dei costumi hi-tech in poliuretano (sostanza sintetica che elimina l’attrito con l’acqua) che hanno scatenato molte polemiche per i record abbattuti in gara, l’unico “doping” a voi concesso sarà una bella doccia rilassante dopo aver usato tutto il fiato che i vostri polmoni potranno pompare, e aver guizzato a pelo d’acqua con un rullo di piedi incessante per prendere velocità